TREVIGLIO Un corteo di oltre trecento giovani studenti, ognuno con una rosa rossa fra le mani, ha accompagnato Caterina Merisi ieri pomeriggio nella basilica di San Martino a Treviglio. Qui oltre mille persone, fra cittadini, autorità politiche, del mondo della scuola ed ecclesiastiche, genitori e insegnanti, si sono riunite per l'ultimo saluto a «Catì» Merisi, 60 anni, stimata dirigente scolastica, un passato nella politica trevigliese e sorella di monsignor Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi, scomparsa giovedì pomeriggio per un male incurabile. «Catì, siamo qui per te e con te, straziati da un male che ti ha strappato a noi così in fretta» ha detto monsignor Merisi nell'omelia, parlando anche a nome della mamma Marta Vittoria e della figlia Veronica. Il vescovo, che ha concelebrato la funzione insieme al prevosto di Treviglio monsignor Giovanni Buga, alla presenza di una trentina di sacerdoti, della diocesi di Lodi, Salesiani e originari di Treviglio, ha poi ricordato episodi della vita familiare, la determinazione di Caterina, il servizio impegnato e appassionato reso alla scuola in tanti anni.
A conclusione della funzione numerose le testimonianze d'affetto verso Caterina Merisi, seguite da lunghi applausi. «La sua sofferenza è la nostra, in nome del sentimento di amicizia che caratterizza il suo episcopato» ha dichiarato Franco Badaracco, arciprete di Lodi, rivolgendosi al vescovo. Ariella Borghi, sindaco di Treviglio, ha invece condiviso il ricordo personale di Caterina, dai giochi di bambine al lavoro nel mondo scolastico, evocandone lo spirito battagliero e vitale. La determinazione, l'impegno, la vivacità, ma soprattutto lo spirito battagliero di Caterina Merisi, sono stati ricordati anche dagli studenti, dai docenti, dai genitori e dalla vicepreside Cinzia Tripla dell'Istituto Rubini di Romano, che dirigeva dal 1994. Numerose le testimonianze di cordoglio rivolte alla famiglia Merisi dal mondo ecclesiastico, in particolare dai cardinali Martini, Tettamanzi, Bertone, Sodano e Tonini.
Anna Iannitelli