Marocchino preso dalla Stradale. Spaccio di coca, 5 arresti a Romano e Cividino
La prima perquisizione della Volkswagen Golf aveva dato esito negativo. Eppure i poliziotti della stradale di Seriate non riuscivano a spiegarsi come mai il marocchino fermato sulla provinciale 5, a Monza, alla vista della pattuglia si era dato così precipitosamente alla fuga.
Così ieri mattina hanno deciso di smontare, pezzo per pezzo, il motore dell'auto. Trovando ben un chilo di hashish e sei grammi di eroina. L'immigrato - A. B., di 30 anni, clandestino e senza fissa dimora - è stato arrestato per detenzione a fine spaccio. Tutto è iniziato alle 23 di venerdì in A4, all'altezza di Cinisello Balsamo. Una Golf con due stranieri a bordo si è data alla fuga alla vista della polizia. Gli agenti si sono lanciati all'inseguimento e hanno tallonato la Golf (risultata intestata a un marocchino residente a Ravenna) per 10 chilometri: a Monza i due occupanti hanno abbandonato l'auto. Uno è stato fermato e portato in caserma a Seriate dove, dopo l'accurata perquisizione dell'auto, è stato arrestato. L'altro si è dileguato.
Risultati positivi sul fronte della lotta allo spaccio di droga anche per i carabinieri, che nella notte tra venerdì e ieri hanno arrestato cinque persone. A Romano sono finiti in cella quattro marocchini - T. F., di 25 anni; K. B., di 30; A. K., di 28; M. A., di 33 - accusati di spaccio di droga. I militari della locale stazione stavano tenendo sotto controllo da tempo la Fiat Bravo di proprietà di un marocchino sospettato di gestire un'attività di spaccio nella zona. Nella notte tra venerdì e ieri l'auto è stata notata a Romano dove, secondo le accuse, i quattro occupanti stavano spacciando una bustina contenente 10 grammi di cocaina a un tossicodipendente del posto. Alla vista dei carabinieri i quattro si sono rifugiati nell'abitazione di uno di loro, che dista poche decine di metri e dove, poco dopo, sono stati arrestati. Durante la perquisizione dell'auto e dell'abitazione sono stati trovati altri 60 grammi di coca e 725 euro ritenuti i proventi dello spaccio.
E i carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Bergamo, durante normali controlli su strada, ieri mattina alle 5 hanno arrestato, a Cividino di Castelli Calepio, S. L., un albanese di 50 anni, con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sei grammi di cocaina. L'uomo è stato fermato mentre si trovava alla guida di una Volkswagen Passat e, visto il suo atteggiamento nervoso, è stato perquisito: così i carabinieri gli hanno trovato due dosi di cocaina in tasca e una terza nascosta in un calzino, oltre a circa 2.900 euro in banconote da piccolo taglio in tasca, divise in mazzetti da 70 euro ciascuno. Nell'auto i militari hanno trovato altre tre dosi di cocaina, quindi hanno esteso il controllo all'abitazione dell'albanese, sempre a Cividino: lì hanno trovato, nella camera da letto, ritagli di cellophane per il confezionamento, un bilancino di precisione, sostanza da taglio, e altri 10.000 euro in contanti.
Ieri in direttissima davanti al giudice Federica Gaudino, difeso dall'avvocato bresciano Enzo Trommacco, l'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere, giustificando però la presenza del denaro con alcuni lavori da fare in casa. L'arresto è stato convalidato con la misura dei domiciliari, il processo aggiornato al 15 febbraio. Sempre in direttissima sono stati processati i due marocchini arrestati venerdì ai Propilei di Porta Nuova con l'accusa di spaccio di hashish: hanno respinto l'accusa e nei loro confronti è stato disposto il divieto di dimora a Bergamo; processo rinviato al 20 febbraio.
Ieri mattina, inoltre, è stata interrogata in carcere Maria Johanna Gallo, 40 anni, di Nembro , arrestata l'altro giorno dalla Squadra mobile: a casa, nascosta in lattine, teneva circa 100 grammi di coca. Interrogata dal gip Raffaella Mascarino, alla presenza dell'avvocato Gianluca Quadri, ha dato la propria versione dei fatti: arresto convalidato, confermata la custodia in carcere.