Infortuni sul lavoro: in Italia quattro morti ogni giorno
Il corteo dell'Anmil a Romano dove è stata celebrata la giornata provinciale
Ieri la 55ª Giornata nazionale delle vittime per gli incidenti sul lavoro, è stata celebrata a livello nazionale a Brescia con il presidente dell'Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro), Pietro Mercandelli e a livello provinciale a Romano con il leader dell'Anmil orobica Luigi Feliciani.
Ogni giorno si registrano in Italia quattro morti per incidenti sul lavoro, oltre 2.500 infortuni e più di cento invalidità permanenti. Si tratta, ha detto Mercandelli, «di un pedaggio inaccettabile, di un'emergenza sociale da affrontare con decisione e provvedimenti forti e urgenti». E, anche se gli incidenti rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente risultano in calo del 3,2% (68 in meno i morti), per il presidente «la sicurezza e la prevenzione» non sono ancora considerate «una ricchezza, una risorsa di benessere per la società in cui viviamo, per il progresso, la civiltà e l'umanità del lavoro. L'Anmil non può accettare che la sicurezza dei lavoratori, la loro vita e la loro salute si possano considerare come una grandezza economica, una semplice quantificazione di oneri del processo produttivo o un mero costo per l'impresa». Di qui l'esigenza che forze dell'ordine, istituzioni, enti e amministrazioni pubbliche facciano tutto quanto possono e devono «per far rispettare le norme di prevenzione e sicurezza del lavoro, e quelle di tutela di salute dei lavoratori sempre e comunque, in ogni luogo e senza guardare in faccia nessuno». Peraltro, secondo Mercandelli, il potenziamento dei servizi ispettivi consentirebbe «di recuperare all'erario risorse dirette, facendo risparmiare miliardi di spesa sociale previsti per le prestazioni agli invalidi qualora si riesca a ridurre gli infortuni». Proprio sotto il profilo della tutela delle vittime del lavoro, l'Anmil lamenta che la spesa per gli indennizzi continua peraltro a diminuire: al netto degli adeguamenti periodici risulta nel 2004 inferiore di oltre 220 milioni di euro rispetto al 1999.
Sul versante infortuni, la situazione in Bergamasca è simile, se non peggiore al resto d'Italia. «Ci vogliono più ispettori per i controlli nelle imprese, specie del settore edile e bisogna costituire un osservatorio sugli infortuni»: queste le proposte emerse a Romano in occasione della giornata provinciale. Tra gli intervenuti, i consiglieri regionali Piero Macconi e Marcello Saponaro, funzionari dell'Inail, esponenti sindacali, rappresentanti di altre associazioni, sindaci e amministratori bergamaschi a cominciare da quello di Romano Emilio Tognoli. Luigi Feliciani, presidente provinciale dell'Anmil, nella sua relazione ha chiesto più tutela e più sicurezza per chi lavora, citando i dati dei tristi primati in materia di infortuni che interessano la Bergamasca. L'Anmil intende organizzarsi territorialmente sulla base dei collegi della Camera dei deputati, per meglio rapportarsi con tutti gli interlocutori in tema di sicurezza del lavoro.
È seguita poi, nel salone della Rocca di Romano, la presentazione della quarta edizione del concorso nazionale «Primi in sicurezza» promosso dalla «Rossini trading» in collaborazione con Amnil, Regione, Provincia, Camera di commercio e Commissione Ue, riservato alle scuole. La giornata si è conclusa con la Messa celebrata nella prepositurale dal prevosto di Romano monsignor Tarcisio Tironi.
G. B. R.