Albanese ucciso a Palazzolo, si indaga attorno a Romano
ROMANO Proseguono le indagini per risalire all'omicidio di Sadmir Ibrahimi, l'albanese clandestino di 22 anni, che era domiciliato a Romano e che mercoledì sera è stato ucciso con un colpo di pistola all'esterno del disco-pub Sigar di via Pontoglio a Palazzolo.
La revolverata, esplosa a bruciapelo, gli ha trapassato il torace, e secondo gli inquirenti sarebbe stata esplosa al termine di una lite scoppiata nel parcheggio e proseguita davanti al locale. Il proiettile ha raggiunto Sadmir Ibrahimi sotto l'ascella provocandone la morte per il sangue che è finito nei polmoni.
Gli investigatori sono sempre più convinti che il delitto sia maturato nell'ambito di un regolamento di conti e che chi ha sparato non risieda molto lontano da Romano. Poco credibile infatti che si sia trattato di un incontro casuale.
I carabinieri della scientifica passeranno al setaccio la Golf del gestore del pub, X. S., albanese che risiede a Romano e che è finito in manette per favoreggiamento. L'uomo con l'auto ha fatto un viaggio tra lo scoppio della rissa e l'arrivo dei carabinieri, forse - sospettano gli investigatori - per nascondere qualcosa.
Nel carcere bresciano di Canton Mombello, con l'accusa di rissa aggravata e favoreggiamento, ci sono anche un fratello della vittima Flamur Ibrahimi, che nella rissa ha rimediato ferite lievi, e un connazionale di ventun anni, H. G.
L'altro fratello della vittima, Refik, 25 anni, si trova piantonato in ospedale, anche lui in stato di arresto. Ha rimediato un colpo di pistola alla coscia e una coltellata in pieno torace. È in prognosi riservata, ma le sue condizioni, dopo l'intervento chirurgico all'ospedale di Romano, sembrano leggermente migliorate. Tanto che ieri il giovane è stato trasferito agli Ospedali Riuniti di Bergamo, dove c'è una camera di sicurezza attrezzata. Alle 14 un'ambulanza ha lasciato l'ospedale di Romano scortata da un'auto della polizia penitenziaria, per raggiungere Bergamo.
Fa. Bo.
