In macchina sigarette per 20 mila euro. Inseguiti, hanno tentato di speronare i carabinieri
URGNANO Hanno sfruttato la potenza della loro Bmw (tremila di cilindrata) per seminare una Fiat Stilo dei carabinieri di Romano, che per 18 chilometri e tre quarti d'ora li ha inseguiti lungo le strade della Bassa Bergamasca nel tentativo di fermarli dopo il furto messo a segno in una tabaccheria di Urgnano. Protagonisti dell'episodio i ladri che l'altra notte, verso le 4,45, hanno preso di mira il bar «Cristina», situato nel centro di Urgnano, portandosi via stecche di «bionde» per un valore di circa 20 mila euro. I malviventi, nonostante il lungo inseguimento tallonati dalle forze dell'ordine, sono riusciti a far perdere le proprie tracce: si sono dileguati con l'ingente bottino.
I ladri hanno preso di mira il bar-tabaccheria di via Rimembranze, e in particolare il magazzino che dà sulla strada, dove si affaccia con una saracinesca di ferro. Dopo aver smontato la serratura i banditi sono entrati, hanno manomesso il sistema di videosorveglianza interno e hanno cominciato ad arraffare le centinaia di stecche di sigarette che si trovavano accatastate.
Nel frattempo è scattato l'allarme, che è collegato alla Polnotte e all'abitazione dei titolari. Ma l'antifurto non ha impressionato più di tanto i ladri, che infatti sono comunque riusciti a portare a termine il loro colpo, lasciando nel magazzino solo poche stecche. Raggranellato in poco tempo il bottino, sono fuggiti a bordo di una Bmw scura, notata da un vicino svegliato dall'antifurto, che ha dato l'allarme ai carabinieri, giunti sul posto pochi minuti dopo.
Fin dal momento dell'incursione dei malviventi, e quindi dall'entrata in funzione dell'antifurto, è scattata una concitata fase delle ricerche, che ha coinvolto alcune pattuglie dei carabinieri con posti di blocco e uno spettacolare inseguimento da parte di un'auto dell'Arma di Romano.
I militari hanno incrociato per la prima volta la Bmw 330 station wagon di colore scuro lungo la circonvallazione di Cologno , segnalata dalla centrale operativa. L'auto dei ladri ha tentato di speronare la pattuglia, che con una pronta sterzata è riuscita a evitare l'impatto, finendo su un'aiuola. Da quel momento è iniziato il lungo inseguimento, con la Bmw diretta verso Bariano e la Fiat Stilo subito dietro.
Giunti a Morengo , i carabinieri hanno perso l'auto dei fuggitivi ma sono rimasti in zona: erano convinti che la Bmw si trovasse ancora in paese, e che non poteva essere troppo lontana. Infatti, un quarto d'ora più tardi, hanno scoperto in una strada laterale la station wagon ferma. Facendo una rapida inversione, si sono avvicinati all'auto sospetta, che a questo punto in retromarcia ha tentato ancora una volta di speronare la pattuglia. Ancora una volta la prontezza di riflessi dei carabinieri ha permesso di evitare il contatto: seconda schivata.
Fallito l'obiettivo di mettere fuori uso l'auto dei militari, la Bmw a tutta velocità è ripartita verso Bariano e poi è entrata in Romano , venendo quasi raggiunta dai carabinieri. Gli spericolati malviventi hanno percorso quasi tutta la circonvallazione ad alta velocità, poi hanno leggermente perso il controllo, andando a strisciare contro il muro di una casa di via della Morlana e, poche centinaia di metri più avanti, contro un edificio di via Mameli. Mentre due pattuglie dei carabinieri della compagnia di Treviglio predisponevano posti di blocco ad Antegnate e a Mozzanica , la Bmw, sempre inseguita dalla Stilo, ha imboccato la ex statale Soncinese, entrando quindi nelle strette vie di Covo nel tentativo di seminare gli inseguitori. La folle corsa, che fortunatamente non ha coinvolto altri mezzi e persone, è proseguita verso Barbata e infine a Fontanella , dove la potenza della Bmw ha avuto la meglio, impedendo ai carabinieri di mantenere il passo dei fuggitivi che hanno così fatto perdere definitivamente le loro tracce.
«Da alcuni mesi gestiamo anche una tabaccheria in via Papa Giovanni – spiega la titolare del bar – e proprio lì avevamo appena portato la cassaforte delle stecche di sigarette, che solitamente tenevamo nel bar. Comunque, da come sono andate le cose, sembra che i ladri sapessero bene dove andare».
Fabrizio Boschi
Stefano Bani