Ucciso davanti al pub «Un solo colpo diritto al cuore»
Sono stati rimessi in libertà i tre albanesi arrestati dai carabinieri di Chiari nell'ambito delle indagini sulla sparatoria di mercoledì sera a Palazzolo sull'Oglio (Brescia), costata la vita a Sadmir Ibrahimi, albanese di 22 anni, clandestino e domiciliato a Romano. Il gip di Brescia, dopo aver convalidato l'arresto dei tre connazionali della vittima (il quarto arrestato, Refik, di 25 anni, è ancora ricoverato ai Riuniti), ha disposto la scarcerazione di Flamur Ibrahimi, 31 anni, altro fratello della vittima, di H. G., di 21 anni, e di X. S., 36 anni, di Romano, titolare del «Sigar disco pub», il locale di Palazzolo teatro della sparatoria. Mentre per quest'ultimo il gip non ha previsto alcun provvedimento restrittivo, agli altri due è stato imposto l'obbligo di non lasciare Romano, dove entrambi risiedono.
I tre erano finiti in cella per favoreggiamento, in quanto non avevano collaborato alle indagini. Secondo i legali di H. G., il suo assistito sarebbe finito per caso nella vicenda: sentendo sparare, sarebbe scappato nei campi, lasciando la sua Audi A2 a Flamur, che ha usato la vettura per accompagnare i fratelli feriti all'ospedale di Romano. Poi H. G. si sarebbe nascosto nei campi per poi essere recuperato dalla sua ragazza, che lo ha accompagnato prima da un cugino a Covo e poi dai carabinieri di Chiari, dove ha raccontato la propria versione dei fatti e dove è scattato l'arresto. Ieri all'ospedale di Romano è stata eseguita l'autopsia sulla salma di Sadmir: l'esame ha confermato che l'albanese è stato ucciso da un unico colpo di pistola, che gli ha trapassato il torace da destra a sinistra, colpendolo dritto al cuore. Intanto i carabinieri di Chiari hanno programmato, per la prossima settimana, un nuovo sopralluogo all'interno del «Sigar disco pub» di Palazzolo. L'obiettivo dei carabinieri è chiarire alcuni dettagli in merito alla dinamica della sparatoria. Il locale resta intanto sotto sequestro.