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«Ucciso al pub, un regolamento di conti»

Quattro albanesi arrestati: «Non collaborano». Tra loro i fratelli della vittima, di Romano, e il titolare del locale

ROMANO È di un morto ammazzato e due feriti, albanesi e tutti fratelli, il triste bilancio delle furibonda rissa scoppiata mercoledì sera a Palazzolo sull'Oglio, nel Bresciano, davanti al locale «Sigar disco pub».
A rimanere ucciso da un colpo d'arma da fuoco è stato Sadmir Ibrahimi, 22 anni compiuti quattro giorni fa. Feriti i suoi due fratelli maggiori. Ad avere la peggio tra i due è stato Refik Ibrahimi, 25 anni a fine marzo: un colpo di pistola gli ha trapassato la coscia destra ed è fuoriuscito dal gluteo, mentre una coltellata lo ha preso in pieno torace. Per lui si è reso necessario un intervento chirurgico d'urgenza all'ospedale di Romano, il comune dove i tre abitano: l'albanese è in prognosi riservata ed è piantonato da un carabiniere in una camera del reparto di chirurgia maschile. Ferito anche il più grande dei tre fratelli: Flamur Ibrahimi, di 31 anni, che nella rissa ha rimediato due coltellate, una al gomito sinistro e l'altra alla spalla destra: medicato, è stato dimesso.
I due fratelli Ibrahimi e altri due loro connazionali - un ragazzo di 21 anni, H. G., e il titolare del pub di Palazzolo, X. S., un 36enne residente a Romano - sono stati arrestati dai carabinieri di Chiari, i primi tre con le accuse di rissa aggravata e favoreggiamento, mentre il titolare del locale è accusato solo di favoreggiamento: in sostanza, secondo i carabinieri, i quattro si sarebbero rifiutati di collaborare alle indagini.
L'assassino, invece, è ancora libero. Per tutta la giornata di ieri i carabinieri hanno tenuto sotto torchio diversi altri albanesi, sia nella Bergamasca sia nel Bresciano. Intanto sono stati posti sotto sequestro il pub, l'adiacente magazzino con garage e due automobili, l'Audi dei fratelli albanesi e la Golf del titolare del pub. La Scientifica dei carabinieri ha invece provveduto a repertare tutte le tracce di sangue: forse anche l'assassino si è ferito nella violenta rissa. L'ipotesi è che sia scoppiata nell'ambito del racket della prostituzione.
Il tragico episodio si è verificato mercoledì sera, poco dopo le 22. I tre fratelli erano arrivati da Romano, dove abitano insieme in una casa di via Indipendenza. Hanno raggiunto Palazzolo con l'Audi A2 guidata dal maggiore dei tre. Nelle loro aspettative doveva probabilmente essere una serata tranquilla, trascorsa all'insegna dello svago, come del resto avevano già fatto altre volte in quel locale di via Pontoglio, gestito dal loro connazionale, anche lui residente a Romano. Qualcosa, però, non è filato per il verso giusto. Una discussione forse accentuata da qualche bicchiere di troppo ha scatenato un primo contatto tra i fratelli Ibrahimi, originari di Durazzo, e altri quattro connazionali: il tutto all'interno del disco pub. Sembrava finita, ma a un certo punto le schermaglie sono riprese. Il gruppo di albanesi si è quindi portato all'esterno del locale, dove è scoppiata la rissa. Sono volati pugni e calci e poi spuntati coltelli e una pistola.
Ormai era impossibile controllare la situazione, per l'estrema violenza dello scontro tra le persone coinvolte. I tre fratelli sono stati aggrediti dai rivali e, d'un tratto, un colpo di pistola è echeggiato nella sera, colpendo a morte Sadmir Ibrahimi. Il ragazzo è stramazzato al suolo, mentre anche il fratello Refik è rimasto a terra gravemente ferito da una coltellata e da un proiettile. In piedi, disperato, è rimasto Flamur Ibrahimi, che non ci ha pensato due volte e ha caricato sull'Audi i suoi fratelli feriti. Chi ha sparato e accoltellato è invece fuggito. I tre feriti e il connazionale si sono diretti a tutta velocità verso Romano, scegliendo inspiegabilmente l'ospedale meno vicino da Palazzolo (il più vicino sarebbe infatti Chiari). Venti chilometri, per arrivare dopo un quarto d'ora al Pronto soccorso, dove Sadmir Ibrahimi è giunto cadavere, mentre il fratello è stato operato d'urgenza. Sul posto poco dopo sono arrivate anche le pattuglie dei carabinieri di Romano, del nucleo radiomobile di Brescia e della stazione di Chiari. La notizia dell'uccisione si è subito sparsa tra la comunità albanese di Romano e dintorni. Molte infatti sono state le persone che, nella tarda serata di mercoledì, hanno raggiunto l'ospedale di Romano per saperne di più sui connazionali assaliti. I fratelli Ibrahimi erano già noti alle forze dell'ordine per reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Sadmir Ibrahimi, il giovane ucciso, era salito al Nord da Cassano delle Murge (Bari), ricongiungendosi a Romano coi fratelli, forse per sfuggire alle vendette di bande locali albanesi. La scorsa estate, nel Barese, era rimasto leggermente ferito da colpi d'arma da fuoco, salvandosi per miracolo da un agguato tesogli da persone che gravitano nel mondo della prostituzione. E forse proprio in questo ambiente potrebbe essere maturata la violenta rissa culminata con l'omicidio di Sadmir.
Fabrizio Boschi

 
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