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Carabinieri sparano Morti due rapinatori

Dopo l'inseguimento. I malviventi i primi a far fuoco Due complici tentano la fuga: fermati da cacciatori

Sergnano Una rapina fuori da una discoteca a Sola, l'auto dei malviventi intercettata dai carabinieri di Treviglio a Sergnano (nel Cremasco), e la sparatoria, furibonda. È la cronaca di un'alba d'inferno, quella di ieri, sabato 8 dicembre. È finita con due extracomunitari morti, due arrestati, e due carabinieri all'ospedale.

la rapina a Sola
Tutto comincia a Fara Olivana con Sola. Ore 4,30 del mattino. Due ragazzi di Albate (Como), Giampaolo Lentini, 20 anni, e Antonio Sessa, 24 anni, sono appena usciti dalla discoteca «Prima Stella», dove hanno ballato tutta la sera musica Afro. Sono stanchi. Prima di mettersi alla guida, decidono di riposare un po' in auto, nel parcheggio della discoteca, nella Ford Ka di uno dei due. Passa circa mezz'ora e, verso le 5, arriva una Bmw. Ne escono tre individui, a volto coperto. Uno ha una pistola. Sfondano a bastonate il finestrino e afferrano per il collo Giampaolo Lentini, lo colpiscono alla testa con il bastone. Costringono entrambi a scendere dall'auto e inginocchiarsi. Antonio Sessa, in ginocchio, viene preso a bastonate sulla schiena. Vengono costretti a consegnare i giubbini, con dentro portafogli e cellulare. I malviventi se ne vanno con la Bmw e la Ka dei ragazzi, a cui non resta che chiedere aiuto a carabinieri e 118.

le ricerche
Alle 5,25 un'Alfa dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Treviglio intercetta la Bmw a Sergnano, nel Cremasco, all'incrocio fra viale delle Rimembranze e la provinciale Cremasca. Sulla «gazzella» ci sono il maresciallo capo Francesco Ferro, 37 anni, di Urgnano, e l'appuntato Pasquale Busto, 32 anni, di Treviglio. Dopo un breve inseguimento i carabinieri bloccano i fuggitivi e li costringono a scendere. Li fanno mettere in piedi, con le mani sul cofano della Bmw, per identificarli. Qui accade il peggio.

la sparatoria: due morti
Uno dei quattro, Kastriot Gojani, 22 anni, albanese clandestino, pregiudicato, si gira di scatto e scaraventa a terra l'appuntato Busto. Poi, dalla cintola estrae una pistola calibro 7,65 di fabbricazione jugoslava e si mette a sparare a bruciapelo contro i carabinieri. Due colpi. Li ferisce entrambi, al petto. Il maresciallo Ferro e l'appuntato Busto, pur colpiti, rispondono al fuoco. Il maresciallo spara in tutto 7 volte: colpisce prima Kastriot Gojani, e lo uccide. Sotto il corpo del giovane albanese verrà poi trovata la sua pistola, inceppata: altrimenti, forse, avrebbe sparato ancora. Nello stesso istante il maresciallo vede un complice, Kamal Korori, 23 anni, marocchino, regolare, di Caravaggio, chinarsi verso l'interno dell'auto come per voler afferrare qualcosa, forse un'arma, e così spara anche a lui, uccidendolo. L'appuntato, che era stato atterrato, spara un colpo solo. I due complici della banda rimasti in piedi scappano: sono Zef Hasani, albanese, clandestino, 22 anni, e Nazim Avdiu, kosovaro, 23 anni, regolare, di Romano di Lombardia.

i due cacciatori
Il maresciallo e l'appuntato, insanguinati, rincorrono i fuggitivi con le forze residue. Decisivo è l'intervento di due cacciatori, che passano per caso in auto. Resisi conto, scendono dalla macchina e imbracciando le doppiette sbarrano la strada ai fuggitivi, aiutando poi i carabinieri ad ammanettarli a una ringhiera, in attesa dei rinforzi, che arrivano poco dopo da Crema e Treviglio. Tutto è finito. Sull'asfalto due immigrati morti, due carabinieri sanguinanti, e due malviventi ammanettati, poi portati in carcere con l'accusa di concorso in tentato omicidio e rapina.

Nell'auto armi e coca
Nella Bmw degli immigrati vengono trovati passamontagna, coltello, bastone, 22 dosi di cocaina, il bottino della rapina a Sola e quello di un'altra rapina commessa sempre nella notte a Liscate. Arrivano gli alti ufficiali dell'Arma, il generale Antonio Girone che comanda la regione Lombardia, il generale Giorgio Piccirillo, comandante interregionale, il colonnello Gregorio Paissan, comandante a Bergamo, e il collega di Cremona, Michele Cozzolino. Alle 14,30 i militari ritrovano anche la Ka rapinata ai ragazzi di Como, abbandonata a Camisano. All'interno si cercano indizi che posano portare a possibili complici.

La procura
Il procuratore di Crema, Benito Melchionna, già magistrato a Bergamo e tuttora residente in città, indice una conferenza stampa: «I carabinieri – ha dichiarato – sono stati protagonisti di un'azione eroica, per tempestività e coraggio. Sul piano umano c'è la compassione per i due immigrati due vittime: di fronte alla morte, infatti, anche la partita della giustizia si chiude. Dal nostro punto di vista faremo tutto quanto necessario per ricostruire puntualmente i fatti. Eseguiremo l'autopsia sui cadaveri. Come atto dovuto, per consentire l'apertura dell'inchiesta, i due carabinieri saranno iscritti nel registro degli indagati. Ma è chiaro che emerge già da ora, evidente, l'applicabilità per loro del principio di non punibilità: hanno agito nell'esercizio delle loro funzioni e hanno usato le armi per difesa, dopo essere stati attaccati e feriti».
V. A.

 
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