L'annuncio del comandante regionale dei carabinieri in visita a Bergamo
La caserma dei carabinieri di Romano potrebbe diventare già entro la fine dell'anno una tenenza, e quindi un presidio più importante sul territorio, aperto 24 ore su 24 e con un organico maggiore di quello attuale. Lo ha annunciato il generale di brigata Antonio Girone, comandante della Regione carabinieri Lombardia, che ieri era in visita ufficiale a Bergamo. In mattinata il generale, accompagnato dal comandante provinciale, colonnello Benedetto Lauretti, ha incontrato il prefetto Cono Federico, con cui ha fatto il punto della situazione sull'andamento della criminalità e sul controllo del territorio.
Nel colloquio l'attenzione è stata puntata in particolare sulla Bassa, alla luce della necessità di maggiori controlli per prevenire reati come le rapine in villa, di cui è stato ricordato l'ultimo caso, verificatosi nella notte del 2 maggio a Suisio. Un caso di cui si era già discusso nell'ultima riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dallo stesso prefetto di Bergamo, a cui avevano partecipato i rappresentanti delle forze dell'ordine nella Bergamasca. «Proprio per incrementare l'attività di prevenzione - ha rassicurato il generale Girone - nella Bassa Bergamasca saranno dislocate con una frequenza sempre maggiore le pattuglie della nostra Compagnia di intervento operativo (Cio)». Si tratta di pattuglie a disposizione del comando regionale, e che lo stesso comando invia, di volta in volta, nelle zone dove si evidenzia la necessità di rinforzi.
«Il colloquio con il generale - ha spiegato il prefetto Cono Federico - è stato molto positivo. Gli abbiamo descritto le principali esigenze del territorio bergamasco, fra cui, soprattutto, la necessità di un'intensificazione dei controlli nella zona della Bassa, alla luce, appunto, di fatti come quello di Suisio. E sempre in quest'ottica, abbiamo portato alla sua attenzione la richiesta di elevare a tenenza la caserma dei carabinieri di Romano di Lombardia».
Il generale Girone - che per due anni, dal 1991 al 1993, fu comandante provinciale dei carabinieri a Bergamo - ha aperto alle richieste del territorio: «Ho dato assicurazioni al prefetto - ha dichiarato - sull'attuazione dell'elevamento a tenenza della stazione dei carabinieri di Romano. Chiaramente, ci vorranno dei tempi tecnici che non dipendono dalla nostra volontà, ma da esigenze organizzative. Ragionevolmente, credo che la trasformazione si possa concretizzare entro la fine dell'anno. Anche perché l'istituzione di una tenenza richiede un potenziamento degli organici». Da subito, tuttavia, il generale ha assicurato un incremento dei controlli nella Bassa, finalizzati alla prevenzione dei reati, con pattugliamenti extra a opera dei militari della Compagnia di intervento operativo.
Per quanto riguarda l'andamento della criminalità sul territorio lombardo, il generale Girone ha ricordato che, in una regione che è la più densamente popolata e la più ricca d'Italia, a incidere sulla percezione di sicurezza dei cittadini sono soprattutto i reati contro il patrimonio, ovvero furti e rapine: «Reati che, di fatto, negli ultimi anni sono numericamente calati - ha sottolineato il comandante regionale - ma che fanno ancora paura, soprattutto quando si verificano episodi, pur in diminuzione, come le rapine in villa. Nella Bergamasca, fortunatamente, il fenomeno è oggi molto limitato, mentre è più preoccupante in altre aree. La ricetta, a nostro avviso, è la prevenzione, da realizzare con una presenza sempre più capillare sul territorio. A questo proposito - ha detto il generale - abbiamo in cantiere 24 nuove stazioni dell'Arma in Lombardia, alcune già pronte e operative».
Il generale Girone ha ringraziato il prefetto per la collaborazione dimostrata con i carabinieri sul territorio. «Sono molto soddisfatto - ha replicato poi Cono Federico - per la grande operatività dell'Arma nella Bergamasca». «Il comandante provinciale Benedetto Lauretti - ha concluso il prefetto - sta moltiplicando i propri sforzi e quelli dei suoi uomini, in collaborazione con la polizia, per garantire un servizio sempre più efficace».
Vittorio Attanà
«La sicurezza è una priorità»
ROMANO «Siamo lieti che si stia sbloccando la situazione per la tenenza dei carabinieri a Romano di Lombardia, un'esigenza che abbiamo sempre inserito tra le nostre priorità. L'auspicio, chiaramente, è che ci siano le risorse, economiche e umane, affinché questo progetto possa concretamente realizzarsi». Questo il commento del sindaco di Romano, Emilio Tognoli (lista civica di centrosinistra «Popolari di Longhi»), che ha appreso con favore la notizia dell'avvio dell'iter per la tenenza dell'Arma sul territorio.
«Il problema della sicurezza - ha spiegato Tognoli - si coniuga con lo sviluppo e la potenzialità della nostra cittadina. Avevamo subìto, alcuni mesi fa, l'impatto di reati che avevano portato all'attenzione il fenomeno criminalità. Da parte nostra, sul fronte della sicurezza abbiamo fatto alcuni passi, come l'adesione al progetto regionale "Città sicure" e il presidio anche notturno, da parte della polizia locale, del nostro territorio, in collaborazione con il Comune di Cortenuova. Ma avevamo manifestato l'esigenza di un potenziamento della locale stazione dei carabinieri, individuando nell'istituzione di una tenenza - conclude il primo cittadino - la soluzione più auspicabile».
La discussione sulla sicurezza tenne banco a Romano, in particolare, negli ultimi mesi del 2005, quando una preoccupante escalation di furti finì addirittura sul tavolo del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Cono Federico, e aperto per l'occasione proprio al sindaco di Romano, Emilio Tognoli, che si fece portavoce delle richieste di maggiori controlli nella cittadina della Bassa. «Romano - disse il sindaco - è ormai un importante crocevia tra la Bergamasca e le province di Milano, Brescia e Cremona, e ha quindi la necessità di un presidio adeguato del territorio». Gruppi di cittadini romanesi, tra cui le stesse vittime dei furti, arrivarono a proporre l'organizzazione di ronde notturne per prevenire i reati. La Lega Nord fece interpellanze in Consiglio comunale e promosse un sondaggio sulla sicurezza tra i cittadini.
Ora i tempi stanno per cambiare. Almeno questa è la speranza dei romanesi: «Di certo - conclude il sindaco Tognoli - una tenenza potrà facilitare il compito di controllo del territorio».
V. A.
Oggi ci sono 13 militari per 35 mila residenti
Con l'annuncio della futura tenenza, Romano si appresta ad accogliere un numero più che doppio rispetto agli attuali 13 militari dell'Arma che operano nella caserma di via Pascoli. Una sede inaugurata alla fine degli anni '80 ma oggi poco funzionale, per ospitare alloggi, uffici e posti auto raddoppiati. Uno stravolgimento logistico però ormai necessario, infatti con l'arrivo della tenenza il controllo del territorio verrebbe garantito in modo più capillare. I carabinieri infatti sono impegnati su più fronti, dalla microcriminalità alla delinquenza organizzata. In questo quadro non va dimenticata la presenza a Romano della cosca calabrese, visto che a ottobre vennero arrestati quattro suoi esponenti. Dallo scorso anno il comandante della stazione di Romano è il maresciallo capo Francesco Martino. Al suo ordine altri 12 militari: un maresciallo ordinario, un brigadiere e dieci tra appuntati e carabinieri. La stazione di Romano si occupa anche di Covo, Bariano, Isso, Barbata e Fara con Sola, quasi trentamila persone. Un numero che sale a 35 mila se si tiene conto dei domiciliati per lavoro e degli extracomunitari. Cifre che danno un'idea del compito gravoso che spetta a un così ristretto numero di carabinieri, il cui servizio è garantito 24 ore su 24. Romano inoltre conta 27 istituti di credito, dieci zone produttive, un ospedale e un centro commerciale, quattro uffici postali, due stazioni ferroviarie e tre grandi arterie stradali: Soncinese, Padana Superiore e Cremasca. Si tratterà ora di trovare l'area più adatta per l'ubicazione della futura caserma. Un tema, ha sottolineato il sindaco di Romano, Emilio Tognoli, che deve essere ancora affrontato.
Fa. Bo.