Nei 50 giorni di apertura sono stati oltre 3.330 i visitatori della mostra «Dipingere sacro sotto l'ultima Venezia», promossa come prima iniziativa dal Museo parrocchiale d'arte e di cultura sacra di Romano. Esposta, dal 12 novembre al 7 gennaio, una serie di dipinti a carattere sacro del '700 e provenienti da chiese, collezioni e privati. Quasi il 30% dei visitatori sono stati studenti, che hanno potuto partecipare ai laboratori collegati alla mostra. Laboratori che saranno una caratteristica costante delle iniziative del museo. Dice il prevosto monsignor Tarcisio Tironi, presidente del museo: «Due sono, essenzialmente, gli scopi del museo: conservare le opere d'arte, ma anche valorizzarne i contenuti spirituali, esercitando così la riconosciuta funzione sociale a servizio della collettività». «I numeri dei visitatori danno l'indicazione della felice riuscita di questa prima mostra», sottolineano dalla presidenza e dalla direzione del museo parrocchiale di Santa Maria Assunta. «Uno degli obiettivi di questa mostra è stato anche quello di ricominciare a servirsi dell'arte quale mezzo d'insegnamento cristiano per imparare un nuovo dialogo di fede e una maggiore comprensione del sacro».
Una buona partecipazione ha caratterizzato anche le iniziative collegate quali concerti d'organo con musiche del '700 e serate su temi dell'epoca. È stato edito anche un apposito catalogo curato da Renzo Mangili, direttore del museo. Un volume di 141 pagine edito da Skira e che si può trovare nella sede di vicolo Chiuso 22, al prezzo di 30 euro.
Gian Battista Rodolfi